lunedì 6 febbraio 2012

Large thoughts collider

Non penso molto spesso alla Terra-che-fu.

Non so bene perché. Suppongo neanche loro pensassero molto a…qualunque cosa li precedesse, che fossero concentrati sul presente. O magari ne sapevano più di noi, su molte cose, non lo so.

C’è un relitto, da qualche parte nello spazio, che affonda nei ghiacci. Un relitto di questo posto molto lontano. La Terra. Chissà che voleva dire terra, nella loro lingua. Noi chiamiamo terra il suolo di ogni pianeta, probabilmente in onore del nostro pianeta originario, chissà per loro che cosa voleva dire.
Erano tutti ammassati su un solo pianeta. Un solo grosso sasso che li conteneva tutti. Chissà se si sentivano soli. Chissà se le distanze fra due persone sullo stesso sasso gli sembravano grandi. Grandi. Non credo che il relitto contenga tutte queste risposte, non credo me ne importerebbe niente, se il dolore al torace mi lasciasse dormire.

Devo essermi addormentato. Non me ne rendo più conto da quando…da quando non c’è molta differenza fra la veglia e il sonno. A parte che quando sono sveglio mi fa male tutto. Dovrei prendere qualcosa. Per il dolore, per dormire. Non sono il tipo. No, non…non è questo. Lo so perché non li prendo ed è tutto un altro motivo.

Nessun commento:

Posta un commento